Etichette del Vino: Design al Servizio delle Vendite

Etichette del Vino

Design al Servizio delle Vendite

 

Design Etichette Vino – Wine Label Design — Qualche giorno fa mi trovavo in un grande supermercato con l’obiettivo di acquistare una bottiglia di vino da regalare al padrone di casa che mi aveva invitato per una cena tra amici. Passeggiando nel reparto dedicato, mi imbatto in una parete di bottiglie con un centinaio di marche, tipologie e qualità di vino differenti. Ed eccomi di fronte al “primo momento della verità”: come scegliere un buon vino che mi faccia fare bella figura, possibilmente ad un prezzo vantaggioso? Perché parliamoci chiaro: siamo italiani! Tutti conosciamo le differenze tra un Aglianico ed un Lambrusco ed almeno una volta nella vita abbiamo sentito parlare di un buon Chianti associato ad un bel piatto di fave (Cit. da “Il silenzio degli innocenti”).

Punto nell’orgoglio dalla consapevolezza di non essere un intenditore, mi rendo conto che la mia scelta sarà influenzata dalle mie percezioni sensoriali: la vista mi porterà a scegliere il vino con l’etichetta che mi colpisce di più, che mi trasmette valori di qualità ed affidabilità; il tatto mi consiglierà l’etichetta con la carta più piacevole da toccare.

In pratica io sceglierò il vino sulla base della sua etichetta, perché non ho informazioni più dettagliate sull’argomento.

Perché l’ Etichetta del Vino è un elemento fondamentale per vendere una bottiglia di vino?

Iniziamo con l’assumere con assoluta certezza che il crescente numero di nuovi prodotti a livello internazionale ha costretto i produttori ad adattarsi al continuo aumento della competitività sul mercato globale: ecco perché il consumatore si ritrova a dover scegliere tra migliaia di bottiglie in file di scaffali interminabili ed ancora più spesso, soprattutto in supermercati e centri commerciali (dove statisticamente vengono acquistate più bottiglie di vino), senza indicazioni o supporto da parte degli addetti alla vendita.

Come si sviluppa il processo che porta alla scelta?

Il consumatore di fronte allo scaffale non sta comprando solo il prodotto vino, ma anche un’immagine positiva, uno stile di vita, un colore e un modello. Si aspetta che non solo il vino acquistato soddisfi il bisogno basilare di qualità, atta a soddisfare i loro palati, ma che soddisfi anche un suo bisogno emotivo.

L’ Etichetta del Vino diviene pertanto il primo contatto del consumatore con il prodotto e gioca un ruolo fondamentale durante quello che gli amanti di marketing chiamano “primo momento della verità” perché racconta la storia di ciò che è dentro, colpisce per il colore o per il design e perché ha qualcosa che affascina il consumatore e riesce fargli prendere in mano la bottiglia. L’etichetta ha lo scopo di focalizzare velocemente l’attenzione del consumatore su un determinato marchio.

Ogni vino ha una propria identità, e soprattutto un proprio valore intrinseco che deve essere svelato. Compito dell’etichetta è quindi quello di svelare e rendere visibile al consumatore proprio quel valore nascosto. Inoltre non dimentichiamo che l’etichetta trasmette l’immagine del produttore di vino, e quindi il marchio. L’etichetta, per il ruolo che svolge, può essere considerata a tutti gli effetti un importante strumento di comunicazione aziendale, che insieme al prezzo, rappresenta una delle colonne portanti del marketing.

Il compito di un bravo designer…

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Il compito di un bravo designer…

Trovare il giusto linguaggio di comunicazione che esprima i valori dell’azienda produttrice ed il gusto e la qualità del vino contenuto dentro alla bottiglia è una sfida avvincente che richiede un attento lavoro creativo del designer.

Concentrare design, informazione, gusto e appeal in pochi centimetri quadrati di carta, senza restare banali e senza dimenticare gli obblighi di legge previsti, è un’impresa non facile ma che può portare grandi soddisfazioni e motivazioni.

A tal proposito è interessante riportare le teorie dello psicologo svedese Bruno Laeng, intervenuto al seminario “Come comunicare il vino” organizzato dal Centro Istruzione e Formazione di San Michele all’Adige, nel quale ha reso pubblici degli studi specifici sul movimento oculare umano posto al cospetto di diverse etichette di vino: l’occhio si sofferma decisamente più a lungo sulla grafica del packaging che sui dati del vino. Le informazioni tecniche (tipo di vino, abbinamenti consigliati, grado, produttore) vengono in secondo piano rispetto all’estetica della bottiglia e, quasi sempre, è anche disposto a spendere qualcosa di più per una bottiglia bella, oltre che per una bottiglia buona.

E il prezzo?

Esclusi gli acquisti specifici in cantina o in enoteca (solitamente effettuati da esperti o conoscitori della materia oppure da persone che desiderano un supporto personalizzato all’acquisto all’interno del punto vendita), la maggior parte degli acquisti al supermercato è condizionato dal prezzo.

Questo perché, salvo rare eccezioni, gli scaffali sono anonimi o divisi per regione: le uniche linee guida per il cliente diventano il design dell’etichetta e il prezzo.

A tal proposito è interessante chiudere con una considerazione di Simonetta Doni di “Doni & associati”:

“Il vino è emozione, è coinvolgimento, e nella scelta conta tanto l’immagine. Un cliente normale guarda, è colpito da una bella etichetta, magari nota che costa anche poco e sintetizza: “Bottiglia bella, costa pure poco, questo è il vino che cercavo…”. Poi una volta a casa scopre che il vino è anche buono; in un attimo muta il rapporto con quella cantina ed avrà il desiderio di conoscerne gli altri prodotti.”

 

Per concludere: che si tratti di una giovane cantina sconosciuta o di un gigante della produzione nazionale e internazionale, il valore aggiunto del successo sul mercato del proprio prodotto resta il design dell’etichettatura del vino e una buona strategia di prezzo

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